dal nostro inviato ad Atene
Il terzo Memorandum sottoscritto a luglio “non è stato la sconfitta definitiva della sinistra in Grecia e in Europa, si era persa solo una battaglia ma la guerra continuava”, e la rielezione di Alexis Tsipras, ora più forte di prima, “è una sconfitta della Merkel”. Il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, ad Atene per le elezioni, ieri sera era in piazza Klafthmonos dove si sono riuniti i militanti di Syriza e dove Tsipras ha tenuto il suo discorso. “Questa nuova vittoria”, ci dice, “è una lezione è molto chiara: la gente ti chiede una strada percorribile, anche se difficile, per riuscire a cambiare la situazione”. E a suo avviso “non si tratta di puro realismo. Alexis parla della dignità, ma questa dignità si deve unire a qualcosa di concreto, tangibile. E per me la capacità di Syriza, seppure in un percorso contraddittorio, è stata la capacità di interpretare questa voglia di cambiamento anche quando hai dovuto fare due passi indietro”.
Per Ferrero sottoscrivere le dure condizioni del terzo Memorandum non è stato un tradimento del No al referendum. “La gente ha capito che lui quelle condizioni le ha subite, come le ha subite il suo popolo che per questo gli ha dato di nuovo fiducia”. E la sinistra italiana ha molto da imparare da Syriza per il segretario di Rifondazione comunista. “Innanzitutto deve capire che bisogna unirsi, ma unirsi nella più totale indipendenza e autonomia dal Pd e facendo un percorso che rispetti le differenze che ci sono, senza pensare di chiudere tutto in un bicchiere. Syriza ha unito anime diverse ma tutte in autonomia dal Pasok, il Pd greco e lo ha fatto rispettando i diversi percorsi”.
E sulla necessità forse di trovare anche nello Stivale un leader carismatico che guidi questo percorso si dice scettico. “Io penso che che la situazioni creano le persone. Lo Tsipras del 3% non è il leader carismatico del 36%. se riuscissimo a fare un percorso di unità in quel percorso emergerebbero i leader capaci di guidarlo. La destra funziona al contrario e si basa sulla passività di massa. La sinistra è un tessuto di persone che pensa con la propria testa e che vogliono contare: il leader lo creano, non lo subiscono. Tsipras è stato un prodotto di Syriza”.