Bruxelles – No ad imporre limitazioni alla libertà dei cittadini di scattare e condividere fotografie di edifici pubblici e opere d’arte. Il Parlamento europeo si schiera in favore della cosiddetta “libertà di panorama”: votando una risoluzione non vincolante sulla riforma della direttiva comunitaria sul Copyright, l’Aula di Strasburgo ha decisamente respinto l’emendamento che, approvato solo in commissione Affari giuridici, aveva già scatenato proteste in tutta Europa. A destare la preoccupazione di molti, la modifica al testo iniziale che stabiliva che “l’uso commerciale delle fotografie, del materiale video o altre immagini delle opere che sono posizionate in modo permanente in luoghi pubblici fisici deve essere sempre soggetto ad autorizzazione preventiva dell’autore o dell’intermediario che agisce per loro conto”. In sostanza anche soltanto per pubblicare una foto su Facebook o Twitter, ambiti difficili da non considerare come commerciali, si sarebbe rischiato di dovere chiedere un’autorizzazione preventiva.
Ma il Parlamento ha detto no, stralciando dal testo, affidato a Julia Reda, eurodeputata tedesca del partito pirata, l’emendamento della discordia, che era stato proposto dal liberale Jean-Marie Cavada e contro cui si era apertamente schierato con una campagna di protesta il portale Wikipedia. “Il Parlamento ha ascoltato le preoccupazioni degli europei e ha definitivamente respinto la proposta di limitare il diritto di fotografare liberamente lo spazio pubblico”, sottolinea dopo il voto la relatrice Reda, secondo cui “questa decisione esemplifica il messaggio centrale della relazione” e cioè che l’imminente modifica delle norme sul copyright che metterà in atto la Commissione deve dare “agli autori lo spazio per creare, agli utenti la certezza del diritto per le loro azioni quotidiane e l’accesso a tutti alla cultura e alla conoscenza”. La libertà di decidere come regolare il “diritto di panorama” rimarrà dunque, come oggi, ai singoli Stati membri.
“Un emendamento sfortunato ha tristemente messo in ombra un report positivo”, lamenta la relatrice ombra per i socialisti, Mary Honeyball, chiarendo che l’intero gruppo ha votato “per la cancellazione dell’emendamento e di ogni menzione della libertà di panorama nel report”. Da quello che si legge sembra che l’Ue stia per votare le foto di monumenti pubblici ma “non c’è nessuna legge simile sul tavolo ed è altamente improbabile che ci sarà in futuro”, chiarisce per i popolari Therese Comodini Cachia, spiegando che i quattro più grandi gruppi (Ppe, S&D, Alde e Ecr) hanno votato contro l’emendamento e “supportano lo statusi quo” in cui ogni Stato è libero di decidere.
La risoluzione non vincolante sul copyright, che valuta l’attuazione degli aspetti fondamentali del diritto d’autore nell’Ue, in vista della prossima proposta di modernizzazione del diritto d’autore della Commissione, è stata approvata con 445 voti a favore, 65 contrari e 32 astensioni. Secondo i deputati, troppo spesso viene negato ai consumatori l’accesso ad alcuni servizi legati ai contenuti per ragioni geografiche e la Commissione dovrebbe dunque proporre soluzioni adeguate per migliorare l’accessibilità transfrontaliera dei servizi e dei contenuti protetti da diritto d’autore per i consumatori. E ancora, l’esecutivo comunitario, secondo l’Aula, dovrebbe rivedere le eccezioni esistenti per le norme sul copyright al fine di adattarle meglio all’ambiente digitale. Si dovrebbe poi valutare misure volte a garantire una remunerazione equa e adeguata per tutte le categorie di titolari dei diritti, anche per quanto riguarda la distribuzione digitale delle loro opere, e migliorare la posizione contrattuale degli autori ed esecutori rispetto ad altri titolari di diritti e intermediari.