Roma – “Dobbiamo evitare, per i prossimi mesi e anni, il rischio che l’assenza di progressi nei negoziati” per l’ingresso della Turchia nell’Ue “possa essere percepita negativamente” in quel Paese, perché il risultato sarebbe la perdita di “ogni stimolo per portare avanti i processi di riforma necessari all’adesione e a recepire i valori essenziali e fondanti dell’Unione europea”. Lo dice a Eunews il presidente della commissione Politiche Ue di Montecitorio, Michele Bordo, raccontando l’incontro con il ministro turco per gli Affari europei Volkan Bozkir, oggi in visita alla Camera.
Bozkir “ci ha ribadito che la Turchia è pronta già da domani mattina a lavorare su tutti i capitoli del negoziato” con Bruxelles. Lo stesso ministro, in una intervista a una emittente del suo Paese, aveva dichiarato di recente che Ankara “non è obbligata ad attendere all’infinito per l’ingresso nell’Ue”. L’interesse è vivo, dunque, ma senza avanzamenti rischia di scemare.
È per questo che Bordo sottolinea l’importanza del lavoro svolto dall’Italia nel suo semestre di presidenza europea. “Abbiamo ottenuto che il Consiglio riaffermasse la centralità strategica dell’allargamento alla Turchia – rivendica il deputato del Pd – e decidesse la prosecuzione dei negoziati di adesione, in particolare ai fini dell’apertura di un nuovo capitolo relativo alla politica economica e monetaria”. Tutto ciò, nonostante “le dichiarazioni del presidente della Commissione Jean Claude Juncker”, il quale per 5 anni, insediandosi a Berlaymont, aveva chiuso la porta a ogni ipotesi di allargamento.
“La Turchia, per la sua posizione, la sua storia e per il suo peso economico e politico”, sottolinea Bordo, può esercitare “un ruolo cruciale e imprescindibile per la stabilizzazione del Medio Oriente e dell’intero Mediterraneo”, oltre a contribuire “alla crescita economica dell’Europa e alla diffusione dei suoi valori”.
Del contributo di Ankara alle soluzioni delle crisi in Medio Oriente e nel Mediterraneo non si è parlato durante l’incontro, ma degli interessi economici sì, con particolare riferimento all’energia. Dopo il rilancio della cooperazione energetica tra l’Ue e Ankara, con l’incontro tra il commissario europeo Maros Sefcovic e il ministro turco Taner Yildiz, anche Bozkir ha confermato che “la Turchia è un Paese molto interessato al gas”, riferisce Bordo, il quale sottolinea come, con il ministro, ci sia stato accordo sull’importanza strategica del Tap (il gasdotto trans adriatico) che “dovrebbe portare il gas in Puglia”.