La Partecipazione di Poste italiane all’aumento di capitale di Alitalia non costituisce aiuto di Stato illegale. Lo ha stabilito la Commissione europea chiudendo definitivamente l’indagine avviata nell’Ottobre 2013, quando l’azienda a controllo pubblico ha partecipato con 75 milioni di euro all’aumento di capitale della compagnia aerea di bandiera.
Per Bruxelles il comportamento “non sembra costituire” un aiuto di Stato incompatibile con le regole comunitarie: secondo le prove raccolte dall’esecutivo Ue, infatti, Poste ha condotto l’investimento negli stessi termini e condizioni di altri due operatori privati che erano in una situazione comparabile. E gli interventi pubblici non sono considerati aiuti di Stato secondo le regole Ue se avvengono a condizioni che un operatore privato operante in normali condizioni di mercato avrebbe accettato.