“Il Ttip non riguarda solo il commercio. Riguarda valori condivisi tra due aree del mondo”. Il primo vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, ha parlato del trattato di libero scambio tra Ue e Stai Uniti intervenendo alla Conferenza delle commissioni Affari comunitari dei Parlamenti degli Stati membri. Timmermans parla di un accordo tra “due aree che saranno sempre più marginali nel panorama dell’economia internazionale”, e che “per sopravvivere” devono “trovare una unione su alcuni valori, i quali in futuro saranno messi sotto attacco”.
Il vice di Junker attribuisce una dimensione valoriale all’accordo commerciale con gli Usa. Passa dal piano economico a quello più emozionale, e chiede agli esponenti dei Parlamenti nazionali un “impegno per sfatare alcuni miti, come quello delle multinazionali che comandano sui governi”.
Il riferimento è in particolare al meccanismo Isds per la soluzione delle controversie tra imprese e Stati. Il meccanismo, difeso da Timmermans, prevede la possibilità, per un investitore, di ricorrere a un arbitrato internazionale contro uno Stato, chiedendo un risarcimento qualora ritenga che i propri investimenti, o le proprie possibilità di profitto, siano state danneggiate in seguito a una decisione legislativa. “Datemi un solo esempio in cui l’Isds non ha funzionato – ha tuonato il vice presidente – e possiamo discutere sulle alternative”.
Sul Ttip si è pronunciato anche Sandro Gozi. Il sottosegretario alle Politiche europee ha riconosciuto che “sono stati commessi degli errori sulla trasparenza delle trattative”, con la conseguente “creazione di leggende metropolitane, le quali hanno rallentato l’avanzamento delle trattative, soprattutto sul versante europeo”. Gozi ha poi ribadito la “grande importanza” che l’esecutivo italiano attribuisce al Ttip, definito come “una opportunità che va colta in tempi rapidi”.