In una lettera congiunta criticate le scelte del commissario europeo per la Concorrenza. “Limitata la sfera decisionale degli stati”
Francia, Germania, Italia e Regno Unito criticano le proposte della Commissione europea in materia di aiuti di stato nel settore energetico. In vista del vertice dei capi di Stato e di governo dei paesi dell’Ue di giovedì e venerdì i ministri dello Sviluppo sostenibile e dell’Energia francese, Philippe Martin, il ministro dell’Economia e dell’Energia tedesco, Sigmar Gabriel, il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, e il ministro dell’Industria e dell’Energia britannico, Michael Fallon, hanno scritto una lettera comune al commissario europeo per la Concorrenza, Joaquin Almunia, esprimendo le preoccupazione circa le possibili conseguenze che potrebbero avere le proposte di riforma della sua direzione generale. Il tema sarà all’attenzione dei leader dei ventotto, ma i ministri competenti in materia già annunciano quale sarà la posizione dei rispettivi paesi. In particolare i quattro ministri contestano il mancato rispetto della libertà dei governi nazionali di decidere in materia energetica. “Riconosciamo la competenza della Commissione sugli aiuti di stato, ma vanno sottolineati i diritti degli Stati membri a decidere il proprio mix energetico”, scrivono i quattro ministri nella lettera. “Riteniamo – criticano – che il progetto di linee guida limiti la capacità degli Stati membri di stabilire la propria politica nazionale energetica”.
Martin, Gabriel, Guidi e Fallon contestano inoltre la proposta di un pagamento forfettario per le industrie più energivore. “Non pensiamo sia il modo migliore per fornire aiuto”. Al contrario, precisano, “riteniamo che le linee guida debbano prevedere aiuti nella forma di esenzioni legali o fiscali”. Francia, Germania, Italia e Regno Unito sono temono che le industrie a più elevato consumo d’energia possano patire “la concorrenza internazionale”. Per questo si invita l’esecutivo comunitario a “lavorare insieme agli Stati membri per assicurare che le nuove linee guida siano mirate per quelle industrie più a rischio”. I quattro paesi dell’Ue contestano poi le proposte di Almunia relative ai cosiddetti ‘eco-incentivi’, gli aiuti a sostegno della produzione di energia da fonti rinnovabili. Per i quattro ministri le regole sul meccanismo di finanziamento e l’apertura del sistema di finanziamento ad altri paesi “sono troppo restrittive e la loro applicazione appare ancora in parte prematura, per via di esperienze insufficienti”. Ciò significa che il sostegno a tecnologie specifiche deve continuare finchè non si crea un vero processo di offerta. Tradotto, per i quattro paesi firmatari ancora non esiste un mercato delle rinnovabili tale da giustificare le regole proposte. Inoltre va contro quelli che sono gli obiettivi stabiliti dalla direttiva RES sulle fonti rinnovabili. Per questi motivi da Francia, Germania, Italia e Regno Unito arriva la richiesta arriva la richiesta alla Commssione di “riconsiderare la bozza di linee guida per gli aiuti di stato nel settore energetico-ambientale e tener conto le opinioni dei paesi membri”.
E.B.