Si chiama Europa Film Treasures, ed è un portale dove poter vedere tutti i corto e medio metraggi dell’epoca del primo cinema, quando Hollywood doveva ancora venire. Uno scrigno pieno di tesori misteriosi e affascinanti, con pellicole prodotte dalla fine del 1800 fino agli anni Settanta del XX secolo: una raccolta preziosa di 194 pellicole, interamente restaurate, un gioiellino per i cultori del genere, i cineasti, i curiosi. Un tesoro però perduto. Il sito internet infatti non esiste più. Da un giorno all’altro è sparito, e con esso tutto il suo prezioso contenuto. Nessuno sa dare spiegazioni, ma il patrimonio artistico messo a disposizione anche grazie a fondi europei non è più a disposizione. Grazie anche al programma “Media” dell’Unione Europea, sul sito Europa Film Treasures (www.europafilmtreasure.eu) è possibile, o meglio era, visionare film e documentari dell’inizio del secolo, alcuni restaurati e colorati a mano. C’erano, tra gli altri, un western americano di John Ford del 1917, un documentario sulla Barcellona del 1908 vista da un tram, un raro filmato dell’ultimo zar di Russia, Nicola II, in visita in Danimarca nel 1901. E questo sono solo alcuni dei prodotti che era possibile visionare sul sito.
Il progetto risale al 2008. Allora una trentina di archivi in tutta Europa sono stati messi in rete: i cassetti sono stati aperti, le pellicole digitalizzate e messe a disposizione gratuitamente su internet dove era possibile visualizzarle in streaming. Sistemate per genere, nazionalità e durata, tutte le pellicole erano introdotte da una scheda tecnica con la spiegazione e una breve storia del corto e mediometraggio. Per alcuni film erano state attivati i sottotitoli nelle cinque lingue disponibili sul portale (inglese, francese, tedesco, italiano e spagnolo). Si è trattato di uno straordinario progetto di recupero e di condivisione guidato dalla Lobster Films, una società parigina specializzata nel restauro di film d’epoca, e che ha visto la collaborazione di alcuni tra i più prestigiosi archivi e cineteche in Europa, tra i quali il British film institute, l’Istitut Lumière e – per l’Italia – il Museo nazionale del cinema di Torino e il Centro sperimentale di cinematografia (la più antica scuola di cinema italiana, da cui provengono, solo per citarne alcuni, Pietro Germi, Michelangelo Antononi, Dino De Laurentiis, Alida Valli).
Oggi, però, andando all’indirizzo web appare una schermata con la scritta “Le domaine www.europafilmtreasures.eu n’est pas configuré”. In Commissione europea è mistero. Nessuno sa cosa sia successo. “Verificheremo”, l’assicurazione che dà a eunews.it Dannis Abbott, portavoce del commissario europeo per l’Istruzione e la Cultura, Androulla Vassiliou. “Intanto cercheremo di capire quanto abbiamo dato al progetto”, aggiunge. Il finanziamento di Bruxelles è stato erogato con la prima Commissione Barroso, quindi lo staff di Vassiliou ha bisogno di fare il punto della situazione. Cos’è successo lo spiega il team di EuropaFilmTreasure su facebook, dove esiste una pagina dei fan del progetto al momento non disponibile (https://www.facebook.com/EFTfanpage). “Cari fan di Eft, EuropaFilmTreasures è temporaneamente chiuso per ragioni tecniche e finanziarie. Vi terremo informati sul futuro del sito appena possibile”. Mancano i soldi, dunque. Una motivazione che spinge la Commissione a fare chiarezza. “Credo che nella nostra direzione generale nessuno fosse al corrente della situazione”, spiega Abbott. “È un caso davvero curioso”.